Il comportamentismo riduce il comportamento alla sola risposta meccanica a stimoli provenienti dall'ambiente.
Quando noi impariamo qualcosa di nuovo però, ci sembra che sia in atto un processo più complesso rispetto ad una semplice risposta a uno stimolo.
Lo psicologo statunitense Edward Tolman ha ripreso in mano le tesi di Watson e Skinner e facendosi influenzare dalla Gestalt e dalla psicoanalisi, ha elaborato una nuova teoria secondo la quale tra lo stimolo e la risposta del semplice schema S/R ci sono delle variabili intermedie non direttamente osservabili. Queste variabili possono essere di tipo cognitivo (ipotesi, mappe concettuali...) o motivazionale (aspettative, bisogni, scopi...).
Tolman ha quindi valorizzato i concetti di coscienza, intenzionalità e finalità, parlando di un comportamento direzionale e finalizzato.
Tolman ha inoltre rifiutato il ruolo del rinforzo, infatti l'apprendimento può avvenire anche indipendentemente dalla presenza di un bisogno da soddisfare. Questo sta alla base dei comportamenti esplorativi, provati dagli esperimenti svolti dallo psicologo, tra cui il più famoso dove dei ratti, non alla ricerca di cibo, potevano circolare liberamente all'interno dei cosiddetti "labirinti di apprendimento" e nel momento in cui il cibo veniva inserito, i ratti sulla base del loro apprendimento precedente, lo riuscivano a trovare dopo pochi secondi.
Gli stessi comportamenti si verificano negli esseri umani, infatti quando ad esempio ci troviamo in una nuova città, inconsapevolmente creiamo nella nostra mente delle mappe cognitive, frutto dell'esplorazione, che ci permettono di avere una rappresentazione dello spazio che ci circonda grazie alla quale, poi, nel momento del bisogno possiamo raggiungere i luoghi che cerchiamo.
Questo concetto è alla base dell'apprendimento latente, che è costituito da informazioni che non ci sono utili in quel momento ma che lo saranno in futuro.
domenica 26 marzo 2017
A beautiful mind
Il matematico Jhon Nash, nel1949, entra a far parte dall'università di Princeton, una delle più prestigiose rinomate. La vita di Nash si basa sulle formule matematiche e sulla sua passione per la fisica, infatti riesce a sviluppare diverse teorie, in particolare la "Teoria dei giochi" che sostituirà le precedenti teorie di Adam Smith.
Nash è caratterizzato da un carattere molto riservato e solitario, per questo motivo ha un unico amico di nome Charles che era anche il suo compagno di stanza.
Durante il periodo della "guerra fredda" viene contattato dall' esercito avendo ottenuto fama anche grazie alle sue abilità di decodificatore oltre che di matematico. Entra così in contatto con William Parcher, un uomo del governo dalla personalità oscura che lo ingaggia per una missione segreta. Allo stesso tempo John si innamora di Alicia, una studentessa di fisica oltre che sua allieva all'università. Qualche tempo dopo i due si sposano e diventeranno gentiroi.
John non avrà però la possibilità di crescere al meglio il figlio, infatti la sua vita verrà stravolta quando scoprirà che sia il suo caro amico Charles, sia la sua nipotina, sia William Parcher non sono altro che proiezioni della sua mente, frutto della schizofrenia da cui è affetto.
John viene mandato in diverse cliniche e manicomi dove viene sottoposto a cure pesanti e a grandi dosi di farmaci. Con il tempo, grazie all'aiuto della moglie Alicia e di alcuni colleghi, Nash riesce pian piano ad ignorare le sue allucinazioni, che comunque persistono, e cerca di riprendere la sua vita normale. Convivendo al meglio con la malattia, John riprendere ad insegnare all'università e riesce ad elaborare nuove teorie. Nel 1994 riceve il premio Nobel per l'economia che deve oltre che a se stesso, anche ad Alicia che lo ha sempre aiutarle sostenuto.
domenica 5 marzo 2017
Come apprendiamo: i riflessi innati
Per mezzo dell'apprendimento gli esseri umani imparano le proprie conoscenze e sviluppano le proprie capacità. Gli esseri umani nascono quasi completamente privi di conoscenze innate, le poche che hanno sono i riflessi innati. I riflessi innati sono risposte fisiologiche ad uno stimolo.
Ad esempio alcuni svolgono un ruolo importante per la nutrizione:
RIFLESSO DI SUZIONE: i neonati tendono a succhiare gli oggetti che gli vengono avvicinati come se fossero il capezzolo della madre.
RIFLESSO DI RICERCA: per lo stesso motivo, girano la testa nella direzione del lato della bocca che viene sfiorato.
RIFLESSO DI CRAWLING: quando i neonati si trovano a pancia in giù, tendono a piegare le gambe e cercano di strisciare in avanti.
Altri riflessi sono importanti per quanto riguarda la funzione protettiva:
RIFLESSO "BATTITO DELLE PALPEBRE": il neonato chiude gli occhi in presenza di luci forti o di forti rumori improvvisi.
RIFLESSO DI PRENSIONE: il neonato chiude la mano cercando di afferrare l'oggetto che la sfiora.
Altri riflessi di cui la funzione non è ancora chiara sono ad esempio:
RIFLESSO DI MARCIA: il bambino se messo a contatto con una superficie, simula alcuni passi.
RIFLESSO DI MORO: se il bambino viene fatto cadere a pancia in su, apre le braccia.
I bambini sviluppano crescendo grazie all'apprendimento altri riflessi che diventano col tempo risposte automatiche a determinati stimoli.
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